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Prompt Design vs. Prompt Engineering: Ruoli e Differenze

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In una sala gremita di sviluppatori e tecnici durante una conferenza sull’intelligenza artificiale, una domanda ha fatto scattare più di qualche sopracciglio: “Qual è esattamente la differenza tra prompt design e prompt engineering?” La discussione che ne è seguita è stata accesa, ma anche illuminante. Sembra semplice, quasi banale, ma in realtà questo argomento tocca alcuni dei concetti più fondamentali dell’interazione uomo-macchina.

Quando ho cominciato a lavorare con modelli linguistici come GPT, pensavo che bastasse scrivere qualche frase ben pensata per ottenere risposte utili. Ed è vero, in parte. Ma presto mi sono accorto che c’era un’intera disciplina dietro la creazione di prompt efficaci. Non si trattava solo di chiedere, ma di capire come e perché il modello rispondeva in un certo modo, e come strutturare le mie richieste per guidarlo meglio. Così mi sono imbattuto in questi due termini: prompt design e prompt engineering.

Cos’è il Prompt Design?

Il prompt design si concentra sull’interazione diretta. È l’arte di creare richieste chiare, comprensibili e spesso coinvolgenti per l’intelligenza artificiale. Se il modello fosse una persona, il prompt design sarebbe come scrivere una lettera o un messaggio di testo ben strutturato: scegliere le parole giuste, il tono appropriato e l’ordine delle informazioni. Il suo obiettivo principale è ottenere risposte che siano rilevanti, comprensibili e adatte al contesto.

Immaginate di chiedere a un amico esperto di tecnologia come configurare un nuovo smartphone. Se lo fate in modo diretto e chiaro, otterrete istruzioni precise e utili. Se invece ponete una domanda confusa o vaga, è probabile che l’amico vi guardi perplesso. Lo stesso vale per i modelli linguistici: il prompt design è ciò che aiuta a porre le domande giuste nel modo giusto.

Cos’è il Prompt Engineering?

Il prompt engineering, d’altro canto, ha un approccio più tecnico. Non è solo una questione di parole o tono, ma di capire come funziona il modello sotto il cofano. Chi si occupa di prompt engineering studia i meccanismi interni del modello, testando diverse strutture di input, valutando le performance e ottimizzando la sintassi per ottenere risultati specifici. È un po’ come un meccanico che non si limita a guidare l’auto, ma sa anche come funziona il motore e come modificarlo per migliorare le prestazioni.

Per esempio, un prompt engineer potrebbe scoprire che aggiungere una determinata parola o cambiare l’ordine delle frasi può portare a risposte più coerenti o dettagliate. Non si tratta solo di “scrivere meglio” il prompt, ma di lavorare direttamente con il modello per capire cosa funziona e cosa no.

Le principali differenze

La distinzione tra i due ruoli non è sempre netta, ma alcune differenze chiave emergono chiaramente:

  • **Focalizzazione:** Il prompt design è incentrato sull’utente e sul contesto della richiesta. Il prompt engineering, invece, si concentra sull’ottimizzazione delle prestazioni del modello.
  • **Competenze:** Un designer di prompt deve avere una buona padronanza del linguaggio, della comunicazione e dell’esperienza utente. Un engineer di prompt, invece, deve comprendere i meccanismi del modello, avere competenze tecniche e saper analizzare dati e risultati.
  • **Obiettivi:** Il prompt design mira a creare un’esperienza utente fluida e naturale. Il prompt engineering punta a migliorare l’efficienza, la coerenza e la precisione delle risposte del modello.

Quando servono entrambi

Nella mia esperienza, ci sono situazioni in cui prompt design e prompt engineering si intrecciano. Quando ho lavorato a un progetto per ottimizzare un chatbot aziendale, ho iniziato con un approccio puramente di design: volevo che il bot rispondesse in modo più amichevole e chiaro. Ma man mano che procedevamo, è emersa la necessità di una maggiore precisione. Abbiamo dovuto analizzare come il modello elaborava determinate richieste, modificando le strutture degli input per migliorare la coerenza delle risposte. È stato un processo iterativo in cui il design e l’ingegneria lavoravano mano nella mano.

Non è solo questione di tecnicismi

Alla fine, la differenza tra prompt design e prompt engineering non è solo tecnica. È una questione di prospettiva. Il designer vede l’intelligenza artificiale come uno strumento di comunicazione, qualcosa che deve essere accessibile, intuitivo e umano. L’ingegnere vede il modello come un sistema complesso da ottimizzare, un motore da calibrare per ottenere le migliori prestazioni possibili. Entrambi sono necessari, entrambi si completano a vicenda.

Una collaborazione vincente

Oggi, quando mi approccio a un nuovo progetto, non penso più a prompt design o prompt engineering come a due mondi separati. Li vedo come due facce della stessa medaglia. Se voglio che il mio modello AI sia efficace, so che devo iniziare con una buona progettazione dei prompt, ma devo essere pronto a passare alla “manutenzione” ingegneristica quando serve. È questa combinazione di visione creativa e analisi tecnica che, alla fine, porta a interazioni AI che non sono solo funzionali, ma anche straordinariamente utili.

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